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    Libera, con una città di possibilità ai miei piedi

    Per chi non lo sapesse nel marzo del 1911 a New York scoppiò un incendio alla Triangle Shirtwaist Company, un cotonificio. I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e riuscirono a mettersi in salvo. Le operaie invece rimasero chiuse a chiave nell’edificio – per paura che rubassero o facessero troppe pause – e morirono.
    E qualcuna, giovane e matura, nel 2012 considera l’8 marzo una cazzata, non bisogna festeggiare, bla bla bla. Di solito sono quelle che pensano che tanto non cambierà mai niente, che siamo incomprese, che potremmo dare di più, che senza di noi il mondo finirebbe e che gli uomini non ci danno spazio, non ci danno opportunità e diritti. Affermano che le donne devono essere amate tutti i giorni. Ma queste donne sono anche quelle che
    a-ti rubano il fidanzato/marito
    b-ti fanno lo sgambetto in ufficio
    c-ti prendono in giro perché non hai ‘qualcosa’ (metteteci voi il prodotto, il figlio, il cane, il viaggio etc.)
    d-giudicano, sempre, c-o-n-t-i-n-u-a-m-e-nt-e.
    Ma sono anche quelle che lavano le mutande ed i calzini ai proprio compagni, non rendendosi conto di quanto sono zavorrate e cristallizzate nel 1950. Però sorridono con la borsetta nuova e il passeggino costruito alla Nasa.
    Non fanno niente per migliorare la condizione generale della donna, anzi la peggiorano. Invece di dare una mano alla collega in difficoltà, di consolare l’amica, di andare a trovare i genitori anziani, puntano il dito e i piedi. Criticano sempre tutto, guardano di sottecchi cercando il difetto nell’altra, distruggono tutto quello che secondo loro non va o che non porta loro nessun vantaggio.
    Ci sono stuoli di ragazze che per una volta all’anno vanno al ristorante e si agitano per un bellone in perizoma ? E allora ? Qual è il problema ? E’ triste (per te zavorrata del 1950) ? Non sembra, loro si divertono. E’ tutto un consumismo ? Perché tu dove vivi ? In Afganistan ?
    E basta sempre stare lì a dire che gli uomini non ci vogliono bene, ci vogliono bene solo che a noi non bastano mai le attenzioni e il tempo che ci dedicano. Sì, ci sono anche quegli uomini che guardano al proprio interesse (sesso, posizione sociale, denaro) e ci fanno piangere e a volte ci umiliano ma chi in cuor suo può dire di non aver mai anche inconsapevolmente fatto del male a qualcuno ? Magari una battutaccia detta così per ridere ha ferito a morte la sensibilità di un pretendente – che lì per lì non lo da a vedere – creando uno squarcio inguaribile.
    Il più grosso difetto è che non sappiamo fare squadra tra noi. E io questo tipo di donne non le sopporto. E voi ?

    Katia Querin
    Katia Querinhttp://www.katiaquerin.it
    Ciao sono Katia! Scrivo da sempre. Mi riesce facile mettere nero su bianco pensieri ed emozioni. Dal 2010 dico la mia sulla società grazie alle evoluzioni del digitale, i voli pindarici del marketing ed il potere della narrazione.

    4 COMMENTS

    1. Cara Katia,
      questa volta sono parzialmente d'accordo con te…ritengo giustissimo che questa ricorrenza venga celebrata. Però ritengo che vada rimembrata proprio come ricorrenza e con tutto il significato che essa detiene. Quindi, penso che il fatto di "svilire" (questo è a mio avviso) una festa del genere sia gravissimo…il fatto è che la maggior parte delle donne che va a vedere "belloni imperizomati" (ndr. licenza poetica) in discoteca non sa nemmeno cosa sia e che significato abbia questa festa. E soprattutto, l'emancipazione delle donne (ciò che si dovrebbe celebrare nella "festa" della donna) sta nel poter andare a vedere belloni in perizoma?? Secondo me no. Questo è quello che farebbe l'uomo. Noi donne non dobbiamo confondere l'emancipazione femminile con l'assimilazione all'uomo (errore in cui, dal mio punto di vista, molte femministesono incorse per lungo tempo). Noi donne dovremmo, a mio modesto avviso, emanciparci mantenendo tutte le fantastiche caratteristiche peculiari ed uniche che possediamo…e che tanto ci differenziano dall'uomo!! Questa è la vera sfida. Anche perchè la festa della donna trova le sue vere origini a partire dai movimenti delle suffraggette…e poi, a seguito del drammatico evento che riporti tu (e che trovava il suo contesto proprio nei movimenti di emancipazione femminile che stavano avvenendo anche in quela fabbrica dove accadde la vicenda ha preso la data esatta dell'8 marzo…quindi ritengo che sia una festa importante da festeggiare ma per il suo vero significato. E' importante per farci ricordare le lotte per i diritti di genere e per farci riflettere su dove siano, oggi giorno, questi diritti. Penso anche che molto spesso il "consumismo" che ruota attorno a questa "festa" ci faccia perdere o ci faccia in qualche modo discostare o distogliere dal suo vero significato. A mio avviso sarebbe importante riflettere su questa festa…perchè sui diritti delle donne, oggi giorno, ci sarebbe ancora molto da lavorare. Detto ciò, ritengo giusta la tua affermazione che è un peccato sostenere "che sia una festa stupida"…perchè non lo è…e ritengo che, le donne che sostengono ciò, semplicemente non sappiano cosa sia questa festa (al pari -forse- di coloro che vanno a vedere "belloni imperizomati")…insomma, come spesso avviene, chi vuole contrastare "l'omologazione" spesso è uno degli omologati…in modo "alternativo" ma pur sempre omologato. Infine, ognuni donna festeggi la "festa" della donna come vuole e come meglio le aggrada…purchè si ricordino le radici di questa ricorrenza e si parli dei diritti della donna…di cui c'è ancora tanto bisogno!!

    2. La mia riflessione è in parte una provocazione.
      Ho scritto il post ovviamente perché delle donne sono una fan e so benissimo quanto è difficile farsi valere (sono bionda tra l'altro :-), e quindi le donne che ci ostacolano non le sopporto.
      A mio avviso sostenere che donne e uomini sono uguali è stato ed è un boomerang.
      Dovremmo stare unite ed imparare a parlare 'la lingua maschile' per ottenere un'emancipazione quotidiana e non solo sulla carta. Gli uomini ci adorano già, poi noi roviniamo tutto con atteggiamenti da isteriche 😉
      Si vince in gruppo, ricordiamocelo, e se dalla nostra parte stanno le ragazze della discoteca il punto della vittoria è per tutte noi. Intanto stanno dalla nostra parte, poi gli spiegheremo con calma e pazienza il valore profondo della festa. E' come andare al cinema a vedere un film ambientalista con un'introduzione di Piero Angela…scommettiamo che la sala è piena di ambientalisti ? 😉 quando fuori ci sono quelli che danno fuoco all'ambiente. Non si è raggiunto lo scopo in questo modo. La massima è sempre valida: Fatti amico il nemico :-)) o come scrivi tu 'chi vuole contrastare "l'omologazione" spesso è uno degli omologati…in modo "alternativo" ma pur sempre omologato.'

      Grazie per il commento!

    3. Giusto festeggiarla, com'è giusto ricordare il perché si festeggia. Le donne è inutile negarlo sono al giorno d'oggi, anzi da sempre, sono sovraccaricate di responsabilità è hanno degli svantaggi gravi specie sul lavoro.

      C'è ancora discriminazione specie in questo periodo di crisi, inutile negarlo… Le donne possono rimanere incinta e non ti lavorano più devono stare dietro ai bambini, non conviene assumerle… Questi ancora i discorsi che si sentono.

      Così non si può andare avanti, c'è ancora molta strada da fare ed è per questo che le donne devono restare unite, più che per andare contro un nemico comune, per eliminare un certo malcostume che ancora esiste.

      Fatto questo, magari eviteranno le scenate isteriche di certi momenti (sdrammatizzo!) 🙂

      Marco

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