Internet non è più il luogo delle possibilità per tutti. Lo è stato a lungo, poi non lo è più stato e non lo sarà mai più. In questo articolo ti spiego perché.
Mi succede di confrontarmi con persone che vorrebbero aprire una propria attività (solitamente un e-commerce) come reazione alla propria situazione lavorativa oppure dopo il diploma o la laurea. Le difficoltà nel trovare un lavoro stabile, con uno stipendio dignitoso e magari vicino casa sono in cima alla top ten delle motivazioni. Ci sono anche realtà fisiche in affanno che con due spicci esigono un e-commerce che fatturi e generi utile.
Gli stessi passi vincenti
Del resto l’informazione mainstream ci dice che il digitale è vincente (ecommerce, contenuti e servizi da vendere, lo streaming video, podcast, corsi, webinar, delivery…). Dei video virali ci spiegano come fare un e-commerce da zero, creare reel efficaci e costruire una community su Instagram. Lo step successivo è affidarsi a Google e YouTube per recuperare informazioni gratis ed tricks. Per affinare le proprie competenze basta acquistare corsi in promo o in early bird. Si guarda, si compra ma non si fa pratica.
Nel frattempo in azienda, non solo quella in affanno, compare il consulente esperto in strategia digitale che ne sa più del team interno e si fa odiare da tutti gli sgobboni che poi dovranno mettere in pratica la teoria che loro stessi avevano pensato ma, che tra il dire ed il fare, ci vuole uno sviluppatore. A volte la scoperta dell’acqua calda è costosa.
Lo step successivo è affidare alla comunicazione online il ruolo di diffondere la propria esistenza e il proprio business. Il gioco è fatto. Ehm no, bisogna fare una campagna a pagamento che sia Google Ads, Facebook Ads, Pinterest Ads.
Internet non è più il luogo delle possibilità per tutti
Per un decennio è stato possibile far funzionare un’attività usando con costanza la comunicazione online e facendo un pò di advertising. Si ottenevamo davvero ottimi risultati, soprattutto in termini di visibilità (attraverso il traffico organico generato da Google e Facebook, poi da Instagram). Ma quell’epoca è finita. Quella cosa lì è morta. Non può più succedere né più succederà. Internet non è più il luogo delle possibilità per tutti.
Le regole della comunicazione online 2022
Nel 2022 la comunicazione online segue regole precise e brutali. La regola di partenza è che un brand deve diventare un oggetto del desiderio di qualcuno. Tutto può essere un brand: una persona, un marchio, un prodotto, un servizio. In ogni caso bisogna che quello che si vuole vendere sia desiderato, e tanto. Il desiderio va quindi costruito e alimentato.
Come si alimenta il desiderio?
Il desiderio si crea diventando personaggi, mettendoci la faccia. È la strada dell’influencer e/o del creatore digitale. Il trucco è vestire i panni in cui ci si muove meglio e si è a proprio agio per trasmettere naturalezza e autenticità (pensiamo a personaggi carismatici, interessanti, utili, divertenti, polemici, di parte, in difesa di …). Quello che conta è dare un motivo per farsi seguire, e quindi fare intrattenimento. Non a tutti piace, poi penso ai timidi, introversi… Ma bisogna comunque trovare un modo di costruire e alimentare il desiderio. Ognuno deve trovare la sua strada, ed è più difficile e inizia anche a diventare più costoso.
Trova il tuo modo
Non metterci la faccia si può, ma bisogna comunque metterci qualcosa o qualcuno. Chi non vuole percorrere la strada del creator digitale deve ingegnarsi e parecchio. Produrre contenuti comunque coinvolgenti e riconoscibili. Mettere quello che si vende addosso (più o meno letteralmente) a gente pazzesca con un gran seguito sui social, collaborare con altri creator digitale il più possibile, organizzare eventi, trovare il modo di portare quello che vende il più vicino possibile al suo pubblico.
Si può scegliere di non metterci la faccia ma non si può più non comunicare. Sperare che qualcuno si accorga di te perché sei bravo in quello che fai, perché i tuoi prodotti sono eccellenti, perché a te interessa solo la qualità. Se vuoi comunicare online il tuo lavoro non si può prescindere dal fatto che hai bisogno di farti conoscere e quindi di comunicare.
Ci sono delle alternative?
Sì, ne ho individuate tre.
La prima è avere molti soldi a disposizione per delegare la comunicazione del tuo business: alla pubblicità, ai creator, a freelance e a dipendenti che lo facciano al tuo posto.
Il secondo è lavorare con le relazioni offline: amici, conoscenti, parenti, eventi. Bisogna avere una rubrica del telefono ben nutrita delle persone giuste. E un grand carisma.
Entrambe le soluzioni sono risorse che non sono disponibili a tutti.
Il terzo è lavorare con altre aziende, con cui creare relazioni durature, e sbattersene della comunicazione. È la strada del consulente, che per sua natura si adatta meglio a chi vende competenze o servizi.
Conclusioni
Questo articolo non è particolarmente motivazionale ed è fuori dal coro mainstream “se vuoi puoi”. Magari, dopo averlo letto, sei di cattivo umore. Internet non è più il luogo delle possibilità per tutti. Lo è stato a lungo e di sicuro fino a 5 anni fa – più o meno. Poi non lo è più stato e non lo sarà mai più. Comunicare fa parte del proprio lavoro: chi non vuole comunicare non è adatto a lavorare in proprio o lavorare con il digitale. Chi vuole mettersi in proprio oppure è una piccola realtà fisica che vuole aprire un’e-commerce, è bene che lo faccia a ragion veduta, con aspettative reali, e che magari si prepari a rinunciare, prima di buttarsi, e rischiare di farsi molto male.
(questo articolo trae ispirazione da una newsletter di Guido)