venerdì, Dicembre 6, 2024
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    La Paura

    Convivere con la paura

    Ricordo un articolo nel 2014 in cui parlavo della paura, erano gli anni successivi all’undici settembre. Parlavo di come dovevamo imparare a convivere con la paura e a superarla. Oggi siamo nel 2017 e torno a parlarne.
    La paura fa parte di quegli stati d’animo che difficilmente si confessano, la paura ha varie facce e può nascere da lontano. Non nasce nel 2014, ci accompagna dalla nascita sotto varie forme.

    La paura del rifiuto, del non essere all’altezza della situazione, del fallimento, nell’intimità e ancora… La paura di ferire i nostri cari, la paura di confrontarsi, di essere contraddetti. Paura di amare e innamorarsi.

    PAURA

    Questo stato d’animo ci blocca, non ci consente di esprimere il nostro potenziale, spesso, nei casi più gravi ci impedisce di vivere serenamente. Avete presente la sensazione angosciante di avere paura di tuffarsi in acqua, come se fosse il gesto più folle e sconsiderato che potreste fare. Non riuscite a farlo perché siete bloccati, siete troppo proiettati su quello che potrebbe accadere e lì è la fine, perché troppo spesso si immaginano scene surreali. Ho sempre avuto timore dell’acqua alta e profonda per le insidie che la mia testa ci vede dentro, i mostri… Ma questa estate mi sono tuffato in mare, nell’acqua profonda e limpida e… ? Sono ancora qui a scrivere è andato tutto bene! Per me quei tuffi avevano un grande valore simbolico e di liberazione, mi sono lasciato indietro tutto quanto e ho vissuto il momento.

    L’origine della paura

    Parlavamo prima delle molteplici sfaccettature della paura, che può nascere da varie situazioni ed esperienze personali. No, non sono qui a scrivervi la ricetta per non avere più paura, non credo proprio esista. Quello che vorrei consigliarvi è di prenderne coscienza, capire da dove nasce. Scavate dentro di voi, tornate indietro con gli anni, analizzate le situazioni ricorsive, cosa vi faceva così paura? Parlatene con qualcuno, nessuno dovrebbe vergognarsi delle proprie paure o debolezze. La consapevolezza dei nostri punti deboli ci rende più forti.

    Letture consigliate

    A me ha aiutato molto leggere, oltre ai libri di Leo Buscaglia anche quello che vi suggerisco qui in questa pagina.

    A tu per tu con la paura. Vincere le proprie paure per imparare ad amare

    [amazon_link asins=’8807882728′ template=’ProductAd’ store=’offertegiochigiocattoli-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b113c744-9341-11e7-9d80-7f18b1aa3228′]Questo libro descrive un viaggio: dalla co-dipendenza verso l’amore e la meditazione. Secondo Krishnananda e Amana, molti eventi importanti della vita hanno in qualche modo a che fare con la paura e gran parte della crescita interiore matura lavorando proprio sulle paure. Le paure possono essere di vario genere: la paura di affermare la propria creatività, quella delle perdite, del castigo, delle critiche e dei giudizi, la paura del rifiuto, della solitudine, della sopravvivenza, la paura di esporsi, quella del fallimento o del successo, dell’intimità, del confronto, della rabbia, la paura di perdere il controllo.

    La paura è onnipresente e, per quanto cerchiamo di ignorarla, superarla, rimuoverla o negarla, essa esercita un effetto potente e rimane una forza nascosta che può causare ansia cronica, sabotare la nostra creatività, renderci rigidi, sospettosi, e può annullare i nostri sforzi di trovare l’amore. Se invece facciamo amicizia con la paura, portandola allo scoperto ed esplorandola, essa può diventare una forza di trasformazione, aprendo in noi un abisso di vulnerabilità e autoaccettazione. Partendo dalla teoria della co-dipendenza e del bambino interiore, Krishnananda e Amana suggeriscono dunque un metodo per uscire dalla paura, guarendo da sensi di vergogna e colpa, con esercizi di consapevolezza combinati al lavoro sull’energia e a meditazioni guidate.

    Marco

     

     

    Katia Querin
    Katia Querinhttp://www.katiaquerin.it
    Ciao sono Katia! Scrivo da sempre. Mi riesce facile mettere nero su bianco pensieri ed emozioni. Dal 2010 dico la mia sulla società grazie alle evoluzioni del digitale, i voli pindarici del marketing ed il potere della narrazione.

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