MORE POETRY, PLEASE!
Recita così la bacheca di un mio caro compagno di viaggio di qualche anno fa, Giuseppe La Spada, PIU’ POESIA PER FAVORE! Un’esclamazione che più che un tono imperativo, nasconde una sorta di implorazione, una richiesta di chi ha bisogno di cibarsi di tutto questo per dare un senso al proprio essere, per trovare una dimensione al suo universo umano.
Così mi ricordo che è davvero tanto che non scrivo, consapevole di questo, arido di un flusso di vita che forse un tempo scorreva più impetuoso e che pian piano ha iniziato ad essere più debole.
Introspezione, domande, presa di coscienza, perché siamo e non esistiamo soltanto. La poesia è sensibilità, capacità di cogliere gli attimi e con essi le emozioni che portano. Io le emozioni le sento addosso, osservo, vivo l’attimo ma poi dentro qualcosa muore, almeno in apparenza.
Penso che la poesia non sia istinto ma è come il vetro, o vicina ad suono leggero, soffio di vento, silenzio e tempesta a seconda dei momenti.
Poesia al giorno d’oggi è roba da sfigati, bisfrattata, confusa forse con la musica dalle facili rime. No, la poesia è sentimento, la natura è poesia nella sua perfetta armonia. La poesia deve essere del popolo, dell’essere umano, deve manifestarsi perché fa parte dell’essenza dell’essere umano nato da un atto d’amore e pace,
Ma se è sentimento, oltre alle persone più care, posso provare a diffonderla di nuovo, a raccontare, raccontare me stesso con le mie parole senza paura di essere ferito? Perché siamo sempre più stereotipati, all’inseguimento di modelli che non sono quelli che ci sentiamo addosso?
Noi che siamo il frutto della nostra esperienza, della vita che trascorriamo, di quello che riusciamo a cogliere con i nostri occhi, l’emozione, si l’emozione più intima e personale che si materializza sotto forma di parole. SIAMO POESIA grezza e non lo sappiamo, non ne abbiamo consapevolezza.
Le parole sono valore, assolute, importanti, devono ritrovare la giusta dignità affinché anche l’uomo viva in armonia, prima di tutto con se stesso e con chi ha accanto. Le guerre non si combattono e non si vincono con la poesia, ma forse con la poesia e con quello che nasce con essa, avrebbero potuto fare del bene a questo mondo.
Sono interpretazione del tutto personali naturalmente, confuse, come il corso del fiume interrotto dalla diga che ad un tratto crolla e lascia che l’acqua impetuosa inondi tutto, senza controllo, senza senso, troppo in fretta, con troppa fretta, per ritrovare il nuovo equilibrio, un nuovo corso, l’armonia, l’acqua, la vita.
MORE POETRY, PLEASE!
PIU’ POESIA PER FAVORE!
Ne ho bisogno, ne abbiamo bisogno…