Com’è possibile tenere alta l’attenzione di uno spettatore per tutta la durata di un film quanto quest’ultimo si svolge quasi esclusivamente all’interno di una cassa sepolta nel terreno?
Questa è la sfida raccolta dal regista spagnolo Rodrigo Cortés nel raccontare la storia di Paul Conroy, autista di Camion. Conroy si sveglierà all’interno della cassa da morto senza sapere il perché. Insieme a lui troverà ben pochi oggetti che però potrebbero rivelarsi l’unica chiave di uscita per quel guaio in cui si è cacciato a sua insaputa e dal quale deve uscire nel giro di 90 minuti, tra questi oggetti anche un cellulare che rappresenterà il suo unico collegamento con l’esterno.
Il film viene raccontato quasi in “diretta”, cioè lo spettatore vive insieme al protagonista del film il poco tempo che gli resta per uscire dalla cassa sepolta per avere salva la pelle.
Questo sicuramente contribuisce ad aumentare la tensione e l’angoscia del Film girato tra l’altro con un budget piuttosto limitato se confrontato a quello di altre pellicole molto più blasonate.
Un thriller che sicuramente andrò a vedere anche solo per vedere com’è stato in grado il regista di girare il film senza l’utilizzo di effetti speciali e tenendo l’attenzione dello spettatore sempre ai massimo livelli.
Curioso!