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    Trend digitali 2022

    Omologazione è già qui

    Mi occupo di marketing digitale, e-commerce e social media.

    Negli ultimi mesi ho individuato delle costanti, delle ripetizioni, delle omologazioni nell’auto-promozione (o meglio, nel personal branding) di alcuni esperti della comunicazione digitale. Inoltre sto osservando il fenomeno delivery.

    Le mie impressioni sui trend digitali 2022 le ho raccolte qui sotto, randomicamente.

    Le lungaggini degli esperti

    Le newsletter degli esperti del digital marketing, social e fashion sono diventate un appuntamento fisso. Del week end. Evidentemente, il fine settimana è il momento migliore per informare i propri iscritti e, soprattutto, per farsi leggere. Le newsletter però sono diventate sempre più lunghe, piene di appuntamenti, di incontri, di link e a volte di scaricabili gratuiti (in gergo freebie, guide in pdf).

    Si chiudono con ‘le migliori offerte di lavoro’, la playlist del cuore e la vetrina Amazon. Furbacchioni.

    Il dipendente al centro

    Un altro dei trend digitali 2022 che ho intercettato è legato allo status delle agenzie di digital marketing. Oramai le agenzie si raccontano quasi allo stesso modo: fanno parlare il proprio team. Il team che mangia, beve, viaggia, si diverte, si forma, forse lavora un pò (da casa? in uffici che sembrano cucine?) o seduto in qualche café. l clienti ed i progetti sono spariti.

    Queste agenzie digitali sono il nuovo eden perché i loro dipendenti (anzi, collaboratori) sono coccolati e amati.

    Ah, queste agenzie assumono sempre. Gli stessi profili da anni.

    Blindati in casa

    L’ultimo dei trend digitali 2022 è la delivery mania. Tutto giunge a noi. Tu chiedi e ti sarà consegnato. Gli oggetti a portata di click, la frutta e la verdura appena raccolti dal contadino, la cena gourmet (se non basta anche lo chef a domicilio) e la cassa di vino integra.

    Per non parlare dell’intrattenimento.

    Ora, grazie al nostro smartphone, siamo continuamente intrattenuti. Il proliferare di podcast, stories, audiolibri, serie tv, canzoni. Poi la formazione personale: i tour letterari, l’allenamento su zoom con il personal trainer, le basi di python in due ore, la meditazione alle 5.30 del mattino per affrontare con il sorriso la giornata.

    Sotto pandemia l’accelerazione massima: lo smart working. I dipendenti, quelli felici, vogliono lo smart working.

    Perché ci vogliono sempre a casa? Perché vogliamo stare sempre in casa? Per avere tempo per l’intrattenimento? A casa?

    A queste ultime domande non so dare ancora una risposta. E voi?

    Katia Querin
    Katia Querinhttp://www.katiaquerin.it
    Ciao sono Katia! Scrivo da sempre. Mi riesce facile mettere nero su bianco pensieri ed emozioni. Dal 2010 dico la mia sulla società grazie alle evoluzioni del digitale, i voli pindarici del marketing ed il potere della narrazione.

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