Alle prese con l’arancino più grande di Palermo |
Il viaggio a Palermo meriterebbe più e più post perché ce ne sono capitate di tutti i colori ! Folklore ? Ma di più miei cari follower visibili e non ! Ho fatto dei post ad hoc, alla Pretty Ketty, riportando annedoti e stili di vita che mi hanno colpito… pazientate e in settimana li carico tutti.
Fin da subito ci è stato chiaro che le cose a Palermo funzionano in modo singolare e che avremmo dovuto armarci di pazienza zen e assumere la posizione del loto. Calma e gesso come dice il mio boss! Uno esce dall’aeroporto e si trova incastrato in un cantiere, salta il saltabile con trolley e non sapendo come muoversi … cosa fa ? Si precipita sul primo pullman elemosinando informazioni. La risposta gettonatissima sarà un leit motiv: Non so. Bla bla bla… faccia scocciata: “non so ma sali su e sbrigati” (ci conosciamo benissimo da 2 secondi).Veniamo lasciati a due km dall’hotel (“non so”) e ci imbattiamo in un taxi abusivo: il resto non sarà contemplato, a Palermo le monetine sono bandite, girano solo pezzi da 10 neanche da 5.
Il panorama è desolante, palazzine sventrate / abbandonate risalenti al secondo conflitto mondiale, fili improbabili fine ‘800, terrazzini “vai prima tu che in due non so se regge”, improvvisazione circense ovunque, antenne che neanche la Nasa saprebbe come ricostruire… questa è Palermo a metà del 2011. Palermo è bella per questo, così brutta e particolare che alla fine ci è piaciuta assai!
Lo so, sono di un provinciale che dovrei vergognarmi ma è inevitabile fare i confronti. Se uno viene da un posto dove le cose funzionano è un bel casino trovarsi in un posto dove le cose sono un optional, specie se il tempo a disposizione è risicato. Evviva Palermo!
MMMMmmmmm… Buoni… Gli arancini!!! mi ricordano quando ero picciriddu che passavo molte estati a Milazzo, molto lontano dai centri cittadini era sul mare. Ero piccino piccino e mi divertivo la sera a portare a spasso la barchetta di paperino trainandola con un filo.
Poi alle 22:00 mi mettevo su una panchina e mi addormentavo. C'era la signora che ci affittava la casa che mi chiamava il carusiddu suo e voleva a tutti i costi trovarmi la fidanzatina lì! 🙂
Quanti ricordi…
Che bocca grande che hhhaaaaaaaiiiiii!!! 😀