Harry Potter – i doni della morte II riprende da dove l’avevamo lasciato… Voldemort ruba la bacchetta di sambuco a Silente e scatena tutta la sua malvagia potenza al cielo. Inizia così una seconda parte implacabile, gotica, buia e misteriosa. Non c’è un momento di tregua, è tutto un susseguirsi di colpi di scena, di battaglie, di magie spettacolari. Brividi e stupore quando tutti i maghi di Hogwarts invocano al cielo la protezione totale sapendo che sarà solo un prender tempo… Una bolla enorme che circonda il castello ma è ancora più imponente la contro magia di Voldemort per distruggerla. Mr.Potter è audace, va spedito, sa che non c’è tempo da perdere. Il signore oscuro è forte, si intrufola nelle debolezze dell’umanità, ingigantisce i timori, si insinua nei pensieri e instilla l’idea dell’egoismo, della violenza, del tradimento, dell’odio, della resa, del dominio e della paura. Se si impadronirà dei Doni della Morte diverrà il più potente dei maghi.
Tutti i pro Potter sono eroi, perché tutti superano prove difficili e spaventose.Saggio, lungimirante ancora e per sempre Albus Silente. Hermione è geniale, Ron è coraggioso.
Sorprendenti le lacrime di Piton Severus, la chiave di volta del film, sempre sul filo dell’ambiguità.
Lo scontro fra le forze del bene e del male continua ad affascinarmi, a farmi riflettere, a farmi trovare continui riscontri con l’attualità. Sono temi atavici quelli che governano l’odio e l’amore e tutto quello che ne consegue. Cadere nel male è di una semplicità disarmante e infatti ognuno di noi, chi più chi meno, porta con se questa dualità. Anche Harry Potter ha dentro di sé il maligno e per uscirne vincitore avrà il coraggio di fare una scelta, consapevolmente. Nessun dubbio, nessun tentennamento. O di quà o di là. Lo scontro finale è così reale che ha riempito la sala di cenere.